COME SI MISURA L'OBESITA'?
Il metodo più semplice e veloce per quantificare sovrappeso e obesità è calcolare l’indice di massa corporea (BMI)
che si calcola dividendo il peso in Kg per il quadrato dell’altezza in metri, ne deriva che si definisce Sovrappeso quando il
BMI è
tra 25 e 29.9 ed Obesità quando il BMI è maggiore di 30. (Calcola il tuo BMI >)
CI SONO ALTRI METODI PER MISURARE L'OBESITA'?
Un altro metodo utile per determinare il rischio di sviluppare patologie associate all’obesità è la circonferenza addominale che fornisce la misura del grasso localizzato in sede intraddominale.
I valori (cut-off) sono specifici per il sesso: negli uomini >102cm e nelle donne >88cm. Dunque, i soggetti a rischio sono coloro che hanno un BMI maggiore di 30kg/m2 o una circonferenza
addominale molto superiore ai valori normali. Vi sono condizioni fisiologiche o patologiche, quali ad esempio l'aumento della massa muscolare, l'accumulo di liquidi, che causano un aumento
del peso corporeo, per cui la valutazione della massa grassa deve essere attentamente valutata con particolari metodiche quali la Densitometria ossea a raggi x "total body" e la
Bioimpedenziometria (BIA). Tali metodiche consentono di stabilire con sufficiente precisione la percentuale di massa grassa, di massa muscolare e, per quanto riguarda la BIA,
la quantità di acqua del nostro organismo
CI SONO VARI TIPI DI OBESITA'?
Morfologicamente l’obesità si classifica in:
1.Obesità addominale, androide (tipo mela): è l’obesità in cui la maggior parte del grasso si accumula nell’ addome, e viene chiamata “tipo mela” per l’associazione con la forma di
questo frutto.
Questo tipo di obesità e più frequente negli uomini ed è quella che di più porta il rischio di malattie degenerative tipo infarto, Diabete Mellitus, sindrome metabolica, ipercolesterolomia,
apnea del sogno, insufficienza respiratoria, con conseguente maggior rischio di morte.
2.Obesità Ginecoide (tipo pera): sono le persone obese che accumulano il grasso principalmente in gambe, fianchi e glutei. È comune nelle donne e generalmente non si associa ai rischi
che corrono i soggetti che soffrono di obesità addominale.
QUALI SONO LE CAUSE DELL'OBESITA'?
1.Inadeguata alimentazione: un massiccio consumo di fritti, grassi saturi, alcol, carboidrati e zuccheri con una bassa assunzione di frutta e verdura portano ad un
aumento inevitabile della massa grassa.
2.Vita Sedentaria: una vita sedentaria, senza sport, senza camminare almeno 3 ore alla settimana,
provoca un aumento della massa grassa; al contrario chi fa sport guadagna massa muscolare e lascia meno spazio al grasso, che quindi si accumula di meno.
3.Genetico: atraverso diversi studi scientifici si sono scoperti diversi geni che portano l’obesità, come anche i livelli dell’ ormona leptina.
La predisposizione genetica è indiscutibile, chi ha uno dei due genitori obesi ha il 50% di essere obeso, e chi ha i 2 genitori obesi ha un 80 – 90% di esserlo.
4.Condizione socio- culturali: esistono culture che ancora pensano che essere grasso è sinonimo di ricchezza e salute. In altri paesi come gli USA, invece,
il ritmo veloce della vita non permette di seguire una alimentazione sana.
5.Età, sesso, condizione fisiologica: l’età è un fattore che predispone all’obesità, perchè più ci si invecchia e più si rallenta il metabolismo,
oltre naturalmente al cambio ormonale che colpisce l’organismo. Le donne inoltre hanno più probabilità di aumentare di peso poiché la loro struttura è composta per l’ 80%
da grasso e per il 2% da massa muscolare, mentre per gli uomini vale il contrario. Inoltre, certe condizione fisiologiche come la gravidanza possono causare obesità, ed alcune
malattie possono portare a situazioni particolari di obesità.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELL'OBESITA'?
• Malattie del Cuore.
• Ipertensione
• Diabete
• Problemi articolari
• Artrosi
• Cancro
• Malattie respiratori (apnea del sogno, insufficienza respiratoria)
• Ernia Iatale
• Fegato Grasso
• Poca Autostima
• Problemi di inserimento lavorativo e sociale
• Problemi nel rapporto di coppia
• Depressione
• Suicidio
• Ipercolesterolemia
PER CHI E' OPPORTUNO L'INTERVENTO CHIRURGICO?
La chirurgia che cura l’obesità patologica, chiamata anche chirurgia bariatrica, è riservata a pazienti motivati
e che abbiano secondo le linee guida internazionali:
• Età compresa tra 18 e 65 anni.
• Eccesso di peso pari a 45kg rispetto al peso ideale o un B.M.I uguale o maggiore di 40 da almeno 5 anni;
BMI>35 e BMI >30 se affetti da patologie correlate
(diabete, cardiomiopatie, ipertensione non suscettibile di
trattamento farmacologico, OSAS, asma grave, osteortopatie….)
• Provato varie terapie dietetiche e nutrizionali con o senza medicinali, ottenendo risultati insoddisfacenti e di
breve durata.
• Escluso patologie endocrine e disturbi psichiatrici.
• Non fanno abuso di alcool e droghe.
• Non sono affetti da malattie neoplastiche.
Tali indicazioni standardizzate sono orientative e soggette a modifiche. Qualora sia necessario, infatti il chirurgo considera ogni singolo paziente,
il suo inserimento sociale e culturale, le motivazioni, la voglia di collaborare e il supporto familiare e quindi, mira principalmente a garantirgli un adeguato
e duraturo calo ponderale e una migliore qualità di vita.
COSA OCCORRE FARE PRIMA DELL'INTERVENTO?
L’iter preoperatorio comune è innanzitutto una visita generale del chirurgo ove si raccoglie peso, altezza, B.M.I., anamnesi familiare, fisiologica, patologica remota e alimentare. Dopo, il paziente è sottoposto ai seguenti esami clinici per approfondire lo stato di salute:
• Esami ematochimici di routine (Na, K, Ca, P, Fe, Urea, Glu, Crea, PT, Alb, Bil. Tot., Bil. D., Col, HDL, LDL, Tri,
AST, ALT, ALP, gGT, LDH, CPK, amilasi, PCHE, emocromo con formula, gruppo sanguigno e fattore RH).
• Esami ematochimici speciali (HbsAg, HCV, FT3, FT4, TSH, TG, FSH, LH, PRL, 17-B-Estradiolo, ACTH, Cortisolo
libero, Gastrinemia basale, Insulinemia).
• Rx torace
• Ecografia epatica, addominale, pelvica e tiroidea (se necessaria)
• E.G.D.S.
• ECG, Ecocardiografia e consulenza cardiologica.
• Spirometria.
• Visita psichiatrica, endocrinologica ed anestesiologica.
COSA OCCORRE FARE DOPO L'INTERVENTO?
Un’ottimale perdita di peso e il mantenimento di esso nel tempo non dipende unicamente dall’intervento chirurgico ma anche dall’impegno del paziente a collaborare
con l’equipe medica e chirurgica. Alla dimissione, il paziente riceverà informazioni e consigli circa il nuovo stile di vita da adottare e le nuove abitudini alimentari da
seguire rigorosamente, almeno nei primi mesi del postoperatorio. E’ necessario rispettare i tempi e le modalità del follow-up: visite di controllo periodiche, gastroscopia
di controllo ed esami ematochimici di routine da esibire ogni sei mesi per accertare lo stato di salute del paziente. Inoltre, sarà utilissimo partecipare alle riunioni mensili
di “auto-aiuto” per confrontarsi, sostenersi e consigliarsi. Tutti i pazienti sono invitati a contattare l’Ospedale ogni volta che ne avvertano la necessità.
QUALI SONO LE REGOLE ALIMENTARI DA SEGUIRE DOPO L'INTERVENTO?
Dopo tutti gli interventi di chirurgia dell’obesità è necessario seguire alcune regole di base essenziali per evitare le complicanze
(es. vomito, diarrea) che potrebbero verificarsi già dopo pochi giorni dall’intervento:
• Mangiare lentamente, masticando bene: mangiare troppo e velocemente può provocare vomito e diarrea;
• E’ importante consumare piccoli pasti: smettere di mangiare appena si raggiunge il senso di sazietà!
• Non “sforzarsi” di consumare tutto il pasto preparato se ci si sente “pieni”;
• Inizialmente consumare verdure cotte;
• Consumare l’ultimo pasto della giornata almeno un’ora prima di andare a dormire;
• Se un alimento non è tollerato escluderlo dalla dieta ed introdurlo almeno dopo una- due settimane;
• Non introdurre rapidamente grosse quantità di liquidi; si beva a piccoli sorsi;
• Bere lontano dai pasti: 30-45 minuti prima di un pasto e dopo un pasto;
• Attenzione alla temperatura dei cibi, evitare gli alimenti troppo freddi o caldi, perché possono favorire infiammazioni
dello stomaco
E' IMPORTANTE SEGUIRE UNA EDUCAZIONE ALIMENTARE ANCHE DOPO L'INTERVENTO?
Nei primi giorni dopo l’intervento (il numero di giorni varia in base al tipo di intervento) l'alimentazione sarà completamente liquida, composta da acqua,
brodo vegetale o di carne, latte o yogurt scremato, the leggero. Si passa poi ad un periodo di alimentazione semiliquida integrando omogeneizzati di carne e
frutta, ricotta o formaggi molli, purea di patate, creme e passati di verdura, carne e pesce finemente tritati, semolino, pastina ecc..
Successivamente si procede ad integrare gradualmente i cibi solidi, facendo attenzione ai condimenti. Dopo questa fase di adattamento si può mangiare di tutto:
pane, pasta, riso, fette biscottate, legumi, verdura (cotta o cruda), frutta, pesce, carne , uova, formaggi, yogurt magro, latte parzialmente scremato, fette biscottate.
E' importante però alimentarsi in modo equilibrato, non eccedere con i carboidrati e i grassi: le uova una volta la settimana, la carne o pesce almeno una volta al giorno,
frutta e verdura ad ogni pasto, evitare l'assunzione di dolciumi e bevande zuccherate (succhi di frutta, coca-cola, aranciata) evitare i cibi fritti, preferendo la cottura al
vapore o alla griglia, evitare i sughi e i condimenti troppo grassi (burro, strutto, margarina, panna, maionese).